mercoledì 27 settembre 2017


L’emerodromo 
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Il timido Bo Vini non riusciva ancora a credere che lui, un atrofico contabile, facesse ormai parte della schiera di eroi capeggiata da Fidippide. Sul podio assaporava stremato quell’inattesa vittoria dopo una maratona selvaggia. Aveva polverizzato ogni record ed ora tremante per lo sforzo cercava solo di darsi un contegno, assettando il completo fradicio di sudore. Mentre stringeva il nodo alla cravatta preparandosi a ricevere la medaglia, lo vide. Nell’euforia del successo aveva dimenticato il motivo di quella fuga rocambolesca. Non erano bastati quaranta chilometri a seminare la maledetta bestia. Era ancora là, pronta ad azzannarlo ai polpacci. Odiava il rottweiler dei vicini.